Ricerche Web:
Il metodo SEWCOM © |
Giorgio Rossetti |
Mappe concettuali per la ricerca di informazioni in internet |
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Sembra accertato che vi sia una forte
correlazione fra gli
stili cognitivi
di ciascun utente e le
strategie di ricerca
sui data-base on-line e che vi sia la stessa correlazione
anche nella ricerca in Internet. Sono gli studenti
(soprattutto quelli più giovani) che pur riuscendo ad
interagire con le interfacce utente, hanno dei seri
problemi nel trovare informazioni effettivamente
pertinenti e nel selezionarle nella massa disorganizzata
di risultati recuperati. L'eccesso a documenti con cui ci
si ritrova utilizzando strumenti come i motori di ricerca,
di solito dipende dalla mancata
formulazione
metacognitiva
delle esigenze. A
tal proposito, le
mappe concettuali
sono considerate un efficace strumento metacognitivo
essendosi dimostrate molto utili per rappresentare,
condividere e manipolare la conoscenza.
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•Di
solito,il 95% del tempo viene perso nel cercare tra i
link ed i
documenti trovati, mentre meno del 5% è dedicato a
pianificare e scegliere le parole chiave da inserire nei
motori di ricerca.
Questo
vuol dire che in una ricerca, della durata media totale di
15 minuti, e considerata soddisfacente non si è dedicato
neanche 1 minuto a riflettere sulla scelta delle
parole-chiave da usare.
L'utente
dovrebbe dedicare, invece, la maggior parte del tempo alla
pianificazione della ricerca onde migliorarne l'efficacia
e i risultati, ottenendo, di fatto anche una diminuzione
complessiva del tempo dedicato all'operazione.
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•Spiegare
cosa si vuole cercare equivale a fare delle parafrasi di
un concetto sul quale ancora non si dispone di un lessico
adeguato. Lo sforzo di costruire un’adeguata competenza
lessicale permette di stimolare
inferenze sui contesti e di focalizzare
e rifinire di volta in volta la rete lessicale di
connessioni semantiche che legano tra loro le parole di un
certo dominio di conoscenza. Il
lessico quindi va inserito in strutture cognitive di cui
gli studenti devono impadronirsi. Queste
strutture sono in sostanza una
metafora della organizzazione dei concetti nella nostra
memoria e trovano, quindi, nelle mappe
concettuali un’efficace rappresentazione metaforica.
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•Dalle
considerazioni fatte, emerge la necessità di un
metodo metacognitivo
che tramite l'uso delle mappe concettuali, permetta di
cercare, valutare ed integrare la conoscenza scoperta nel
Web. Il metodo proposto cerca di integrare appunto entrambi
i processi ed è stato battezzato SEWCOM.
Il metodo utilizza l'approccio metacognitivo-visuale delle
mappe concettuali e si basa sul presupposto che la ricerca
delle informazioni su Internet non è che un primo passo cui
deve seguire la ristrutturazione e la valutazione della
nuova conoscenza acquisita in strutture cognitive flessibili
e d’immediato utilizzo.
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Le quattro
fasi del metodo Sewcom: |
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1.
“Brainstorming” e contestuale creazione di una Mappa
Concettuale con parole correlate all’argomento che si vuole
cercare.
2.
Ri-strutturazione topologica della mappa sulla base
delle aree semantiche individuate.
2.1.
Uso dei motori di ricerca utilizzando le parole
chiave che definiscono ciascuna area semantica
3.
Lettura e valutazione dei documenti trovati.
3.1.
Scoperta di nuovi termini (lessico di ricerca) da
aggiungere alla mappa.
3.2.
Eventuale nuova ricerca
on-line per filtrare e focalizzare
meglio il tema usando i nuovi termini come “key-words”.
4.
Ri-strutturazione creativa della mappa tramite
l’evidenziazione delle interrelazioni fra concetti
appartenenti ad aree semantiche differenti.
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•I
risultati dei motori di ricerca spesso mostrano come un
concetto/parola sia
presente in maniera trasversale in molti contesti (domini
di conoscenza differenti). Riconoscere
la trasversalità
significa riuscire a collegare questi
domini per
costruire rappresentazioni concettuali alternative che
possono servire a vedere un problema o un concetto sotto un
nuovo punto di vista. L'effetto è rafforzato dal fatto che
la conoscenza è anche subito contestualizzata dai documenti
recuperati da Internet.
•Evidenziarla
esplicitamente in una mappa, e con immediati riferimenti
contestuali ai documenti recuperati su Internet, permette
agli studenti di acquisire nuovi concetti/parole "imparando
molto in poco tempo”.
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•In
un contesto di apprendimento collaborativo, la creazione di
mappe permette a ciascun componente del gruppo di
condividere le proprie parole-chiave e di recepirne dagli
altri. Questa
attività può attuarsi in modo efficace attraverso il metodo
SEWCOM con poche modifiche rispetto alla sua applicazione
stand-alone.
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Di solito
la ricerca di informazioni in rete, viene vista come un
processo solitario.
Recenti studi tuttavia hanno dimostrato come la
collaborazione fra più persone possa migliorare notevolmente
il risultato della ricerca.
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