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’L'interazione tra
produzione e impiego di mappe concettuali
da un lato e
creazione e navigazione delle risorse di rete
dall’altro è sempre più significativa. Sono disponibili,
ormai, anche
plug-in per browser,
particolari ambienti "virtuali", veri e propri
software,
che mettono l’utente Internet in grado di usare nuove
modalità di organizzazione delle informazioni
secondo prospettive diverse molto potenti sotto il profilo
cognitivo.
Da
http://www.webmap.com/ per
esempio, si può scaricare un ad-on che consente al
"ricercatore in rete" di presentare numerose risorse
visualizzate secondo una "topologia"
fondata su categorie concettuali.
In
http://www.mappadellarete.net/ troviamo
la traduzione italiana del tentativo originale di
costruire un atlante della
rete (sviluppato in
http://www.cybergeography.org/) con l'uso di "mappe e
rappresentazioni grafiche delle geografie dei nuovi
territori elettronici di Internet, del World-Wide Web e di
altri Cyberspazi emergenti": una sua sezione si chiama
proprio "Mappe concettuali del Cyberspazio".
In
http://www.webbrain.com/ c'è
poi un vero e proprio motore di ricerca organizzato per
mappe concettuali. L’interesse di ciascuno di questi
strumenti
è ovviamente il mettere in evidenza l’importanza non solo
delle relazioni tra le
singole unità, ma anche e soprattutto di
quelle tra aggregati e insiemi più vasti. La possibilità
di visualizzare sia l’informazione raggiunta sia il
contesto/percorso in cui essa si è venuta collocando
costituisce un elemento di arricchimento culturale e
didattico notevole. In tutti i casi il ruolo dell’utente
si limita alla fruizione di quanto realizzato da altri.
Personal Brain in
http://www.thebrain.com/ si
basa su un modello di mappa particolarmente flessibile e
dinamico. Un esempio di questo particolare
strumento di rappresentazione e di navigazione
è visibile in
http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/brain3/.
È quasi inutile sottolineare come il ruolo dell’utente di
questi software vada ben oltre la semplice fruizione di
risorse organizzate. Ne è quindi evidente l’interesse
pedagogico e intellettuale.
In
http://cmap.coginst.cwf.edu/index.html si
propone di sostituire alla "tradizionale"
navigazione
via browser quella
attraverso le mappe concettuali.
Per scopi "educational" e "no profit" si hanno così gratis
a disposizione da una parte uno
strumento multipiattaforma per la produzione di mappe
e dall’altra
una serie di server "pubblici",
già ora ricchi di contenuti, sui quali pubblicare il
risultato del proprio lavoro e
interagire con altri,
dai quali
partire e far partire per visitare
e sfruttare Internet in modo esplicitamente progettato e
ordinato.
In
http://www.to2000.it/irrsae/ è
disponibile una serie di ulteriori esempi di
impiego delle mappe concettuali come
strumento di rappresentazione e di invito alla navigazione
per categorie.
Ormai tutti i numerosi programmi per la
produzione di mappe concettuali offrono a chi li
utilizza la possibilità di
associare
a un nodo
l'URL di una risorsa di rete.
In tutti i casi, quindi, sarà possibile produrre
mappe per la classificazione e la rappresentazione
personale di insiemi di informazioni
e delle loro relazioni.
Ciascuna di tali mappe per altro sarà
in grado di sfruttare i collegamenti dinamici interni
ai sistemi operativi attuali, e quindi di
richiamare i browser per visualizzare le risorse
"mappate".
Ogni ambiente di lavoro inoltre
esporta in formato HTML,
e quindi può generare pagine-mappa a loro volta
collocabili sulla rete.