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I termini della Multimedialità
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Giorgio Rossetti |
Testi, Ipertesti e Ipermedia |
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•Testo:
è un ambiente in cui le
informazioni
sono collegate tra loro in
modo sequenziale,
secondo uno schema stabilito dall'autore.
•Ipertesto:
è un ambiente in cui le informazioni sono collegate tra
loro in
modo reticolare,
non sequenziale, secondo uno schema definito dall'autore
ma in modo tale che il lettore possa personalizzare il
percorso di lettura.
•Ipermedia:
è un ambiente in cui le informazioni sono organizzate
utilizzando i linguaggi e i codici di
più mezzi di comunicazione
all'interno di una
struttura reticolare e non
sequenziale,
secondo uno schema definito dall'autore ma in modo tale
che il lettore possa personalizzare il percorso di
lettura.
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L'esigenza di organizzare le
informazioni in modo da renderle rapidamente reperibili
viene espressa dallo studioso americano Vannevar Bush, che
in
As We May Think
(1945) immagina una macchina
dall'aspetto di una scrivania dotata di numerosi schermi (Memex,
memory extension) che gestisce una grande quantità di
documenti, sotto forma di microfilm, collegati tra loro.
Lo segue negli anni '60 Ted Nelson, autore di
Literary Machines
(1965), il quale descrivendo un ipotetico sistema
(denominato Xanadu) per la gestione delle
informazioni distribuite in tutto il mondo conia il
termine "ipertesto".
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Il termine
ipertesto
riguarda l'organizzazione
delle informazioni,
che
è completamente differente rispetto ai mezzi di
trasmissione delle
conoscenze del passato. L'organizzazione
non è più basata sul modello lineare e sequenziale
della scrittura e della stampa, ma è
reticolare e caratterizzata da una
consultazione selettiva.
Le informazioni sono organizzate in
unità informative
(lessie,
secondo R. Barthes) identificabili in
nodi;
i nodi informativi sono collegati tra loro da
link,
elementi come pulsanti o
hotwords
(parole calde, parole sensibili) che
quando vengono attivati dall'utente
provocano salti verso altre direzioni,
dando al testo una sorta di
terza dimensione.
L'altra caratteristica determinante
dell'ipertesto, oltre alla reticolarità, è l'interattività,
che modifica l'esperienza della lettura e
capovolge il rapporto autore/lettore:
il lettore può
stabilire il percorso
da seguire (fino ad un certo punto). Nel fare ciò può
correre il rischio di
disorientamento
e di aggiungere un
sovraccarico cognitivo
(cognitive
overhead),
in quanto nel momento in cui legge è impegnato
nell'esplorare le direzioni possibili.
L'ipertesto rappresenta la
materializzazione della
intertestualità,
nozione secondo cui ogni testo
è necessariamente in rapporto con
altri testi,
allude ad essi, anzi,
è originato da altri testi
più che essere creazione del suo autore.
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All'intertestualità si affianca l'intratestualità,
riguardante però le
relazioni interne di un testo.
L'organizzazione ipertestuale viene spesso paragonata al
pensiero e al procedere
per associazione di idee.
Quando le informazioni
non sono più solo di tipo testuale
ma sono costituite da
testi, suoni,
immagini
e
animazioni,
quello che era un
ipertesto
in senso stretto diventa un
ipermedia.
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